Torino punta a diventare la capitale degli hotel ecosostenibili, e in città gli alberghi a emissioni zero sono saliti a quattro. Dopo l’assegnazione della certificazione europea Ecolabel all’ostello comunale Open 011 di corso Venezia, Torino si candida a diventare la città con il più alto numero di hotel amici dell’ambiente. “Vogliamo diventare una città modello nell’offerta di strutture ricettive ecosostenibili per attrarre quella parte di turismo attenta ai temi del risparmio energetico e della sostenibilità”, annuncia Stefania Giannuzzi, assessore all’Ambiente. Del resto in Piemonte le strutture certificare sono già 15, tra agriturismi, residence, guest house e rifugi.
Per rendere ecosostenibile Open 011, l’ostello cittadino da 100 posti letto, l’amministrazione comunale si è affidata alla consulenza di Arpa Piemonte e Smat, eseguendo, insieme alla cooperativa che gestisce la struttura, alcuni lavori di adeguamento. E ora le luci sono alimentate con energia elettrica proveniente al 100 % da fonti rinnovabili, i rubinetti sono dotati di riduttore di portata per evitare sprechi d’acqua, e perfino la colazione è ecosostenibile. Per abbattere la produzione di rifiuti, riporta la Repubblica, la marmellata viene dispensata attraverso dosatori. Lo stesso vale con i detersivi, anch’essi erogati attraverso dosatori, mentre le pile dei telecomandi sono ricaricabili.
Tutto questo ha consentito di non immettere nell’atmosfera circa 400 chili di anidride carbonica, risparmiare il 33 % del consumo idrico ed evitare lo spreco di 41 grammi di plastica per ogni porzione di marmellata. Naturalmente gli ospiti hanno a disposizione biciclette per spostarsi in città. Le altre tre strutture torinesi ecosostenibili sono il Tomato Backpackers Hotel di via Silvio Pellico, il Bamboo Eco Hostel di corso Palermo, la residenza Edisu di Lungodora Siena. Nell’hinterland si può soggiornare presso l’albergo eco a Beinasco, l’Hotel San Luigi, mentre in Val di Susa esistono due eco hotel, ad Avigliana e a Bussoleno.