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Tour operator e vettori di linea, il bilancio dei primi incontriERT

Andrea Mele, presidente Mappamondo

Prove di collaborazione fra tour operator e compagnie aeree. “Nell’arco del mese di febbraio – dice Andrea Mele, vicepresidente di Astoi Confindustria Viaggi e responsabile del Gruppo Vettori di Linea – abbiamo incontrato otto compagnie aeree di linea, ed una la incontreremo nella prossima settimana, su dieci alle quali avevamo rivolto l’invito. In particolare, è stato possibile dialogare con Alitalia, Aerolineas Argentinas, Air France, American Airlines, Emirates, Etihad, Turkish Airlines, Qatar Aiways, Thai Airways mentre Lufthansa, al momento, non ha ritenuto di poter fornire la propria disponibilità ad un confronto”. Sono dichiarazione riferite all’iniziativa avviata nell’ultimo mese da Astoi Confindustria Viaggi e legata all’invito rivolto a dieci tra le principali Compagnie aeree di linea per l’apertura di un dialogo su alcune delle più rilevanti criticità che caratterizzano il rapporto con i tour operator, come riporta Askanews.

E arrivano i primi bilanci. “Abbiamo sicuramente registrato da parte delle compagnie incontrate – afferma Mele – un’ampia disponibilità e una totale comprensione delle problematiche esposte, per le quali siamo tornati a rimarcare la non procrastinabilità nell’adozione di rapide soluzioni. In particolare, il focus si è concentrato sulla c.d YQ o YR, ossia sul supplemento carburante, del quale abbiamo invocato l’abolizione per il ritorno a tariffe “finite” dedicate ai TO, non essendoci oltretutto al momento alcun evidente motivo di applicare un surcharge legato al fuel, dato il più che significativo ribasso del prezzo del petrolio. A tale proposito abbiamo notato con molto piacere che l’argomento sia stato recentemente trattato anche da autorevoli testate nazionali, come il Messaggero o il Corriere della Sera, segno della specifica attenzione sul tema da parte degli organi di informazione. L’incidenza del fuel surcharge, componente oggi separata rispetto alla tariffa , è divenuta abnorme, portando a situazioni finanziariamente insostenibili per i tour operator. In occasione degli incontri svolti, abbiamo inoltre evidenziato che i tour operator sono soggetti alle regole imposte dal Codice del Turismo, in termini di responsabilità contrattuale e trasparenza nei confronti degli acquirenti dei pacchetti turistici. In buona sostanza, un tour operator è responsabile, in prima battuta, di tutti i servizi assemblati in un pacchetto e, con riferimento al trasporto aereo, che sia charter o linea, deve essere messo in grado di illustrare al cliente le basi di calcolo relative alle variazioni legate ad eventuali fluttuazioni del prezzo del petrolio. Mentre sulla componente charter oggi il consumatore ha piena evidenza dei parametri di calcolo e degli eventuali supplementi carburante, ciò non è per la parte linea, che risulta molto meno trasparente e comprensibile sia ai consumatori sia ai tour operator che si assumono il rischio e l’onere di distribuire i prezzi e le relative politiche. Sono stati discussi anche altri argomenti delicati, quali il ticket time limit e gli annullamenti in caso di sconsiglio. Siamo ora in attesa – conclude Mele – di una pronta e concreta risposta da parte dei vettori già incontrati e ribadiamo la nostra massima disponibilità ad aprire un canale di dialogo anche con quei vettori che, per esigenze organizzative, ancora non abbiamo avuto l’opportunità di incontrare“.