Il Trentino valorizza la pesca in chiave turistica e lancia le Fishing Guides. La Regione dispone di un rilevante patrimonio idrico e ittico e proprio la grande varietà di ambienti acquatici e la presenza di 350 zone a disposizione, gestite da 33 associazioni pescatori, ne fanno una meta ideale per chi ama la pesca. Promuovere questo patrimonio dalle grandi potenzialità anche in termini di presenze turistiche è l’obiettivo del progetto Trentino Fishing, che ha fra i suoi punti più innovativi la formazione delle Trentino Fishing Guides, una vera novità a livello italiano. Questa figura, molto diffusa all’estero, si presenta come un profondo conoscitore delle zone di pesca del territorio, in particolare fiumi e torrenti, in grado di accompagnare, guidare e consigliare l’ospite che sceglie una certa area per praticare questa specialità. Le prime nove guide sono state già abilitate in collaborazione con l’Accademia Foreste e Caccia del Trentino, mentre altre stanno seguendo la formazione prevista per coprire tutte le zone di maggior interesse, dal Noce al fiume Adige, dall’Avisio al Brenta, dal Chiese al Sarca.
Fra le altre novità della stagione della pesca, ripresa da alcune settimane, spicca la riapertura di una nuova riserva sul torrente Rabbiés a ridosso del Parco nazionale dello Stelvio in Val di Rabbi, laterale della Val di Sole. Si tratta della riserva no-kill Le Marinolde, popolata da Trote Marmorate e Fario selvatiche molto combattive. Lunga 1 km, è stata ampliata con un nuovo tratto separato di 1,7 km più a valle, dove non si pescava da 29 anni, divieto introdotto per garantire la riproduzione naturale. Riaperta dal 6 marzo, è accessibile previa prenotazione obbligatoria: vi sono ammessi solo 4 pescatori al giorno e il permesso ha un costo di 25 euro.