Timidi segnali di ripresa per la Tunisia? Il turismo, che rappresentava il 7% del Pil nazionale, ora deve fare i conti con la paura degli attentati. Dopo gli attacchi, gli arrivi italiani in meno sono stati circa il 38%. Ma si iniziano a intravedere alcuni timidi segnali di ‘riscossa’. Per esempio nel distretto di Nabeul/Hammamet, dove “il calo del turismo è stato inizialmente del 50% poi risalito al 25%”, afferma Dora Ellouze, direttrice dell’ente turistico tunisino in Italia. È ancora presto per dire se ci saranno le prenotazioni necessarie per confermare i voli charter, ma da parte di operatori turistici e autorità, riferisce Ansa, è stata messa in piedi una task force di sicurezza congiunta fatta anche di scambi culturali e campagne di comunicazione per rilanciare l’immagine del Paese.
Nel 2014 i passeggeri diretti in Tunisia da Palermo e Napoli sono sono stati 30 mila (sui voli di linea TunisAir), e 10 mila sui charter disponibili da Palermo, Catania, Comiso e Cagliari. Le cifre diffuse dalla compagnia di bandiera tunisina, che copre il 65% del trasporto aereo tra Italia e Tunisia con 37 voli di linea a settimana, “mostrano l’interesse degli italiani per il paese arabo – sottolinea Moez Ben Rejeb, direttore generale di TunisAir -. La sola Djerba assorbe il 23% della potenzialità turistica del nostro Paese”. Si, ma a quanto sostiene il TO palermitano Dario Nucatola, a fronte delle circa 10 mila partenze del 2014 “l’anno scorso i passeggeri sono stati appena 300”.
In ogni caso quest’anno “Il Nobel per la pace è andato al Quartetto per il dialogo nazionale tunisino – ricorda Dora Ellouze -. Siamo sempre stati un Paese accogliente e abbiamo un’offerta turistica che può contare su 1.300 km di costa, sette siti Unesco, 10 campi da golf, 49 centri di talassoterapia, 856 hotel e molti Hotel di charme”.
“Abbiamo notato un’incoraggiante risposta del mercato russo e ungherese – ha detto Abdellatif Hamam, direttore generale dell’ente nazionale del turismo tunisino – adesso le nostre condizioni di sicurezza rispondono a standard internazionali, come hanno constatato diverse delegazioni ufficiali. Tornate a visitarci”.