Anche se la prospettiva è (per fortuna) ancora lontana, i dati sono allarmanti: secondo il report del progetto europeo Soclimpact, che ha coinvolto 24 partner di ricerca di 8 paesi europei, nel 2100 il surriscaldamento globale potrebbe avere un impatto devastante sull’economia di chi si trova lontano dalla terra ferma. Come, ad esempio, la Sardegna e la Sicilia.
Finanziato dal programma Horizon 2020, il progetto di Soclimpact ha coinvolto anche l’università di Bologna, e si è concluso alla fine di marzo. Gli studiosi, in particolare, si sono concentrati su piccoli Stati come Cipro e Malta, sulle isole europee come Fehmarn, Baleari, Sicilia, Sardegna, Corsica e Creta e sulle regioni ultraperiferiche europee. Quattro i comparti analizzati: acquacoltura, energia, trasporti marittimi e turismo.
“Il nostro contributo si è concentrato soprattutto sull’introduzione di metodologie sperimentali per stimare l’impatto dei cambiamenti climatici sul settore turistico tramite l’uso di big data provenienti dai social media e da altre piattaforme web”, ha spiegato Paolo Figini, docente del Dipartimento di scienze economiche che ha guidato il gruppo di ricerca dell’ateneo bolognese. Ce ha aggiunto: “Questo approccio ci ha permesso di valutare l’impatto dei cambiamenti climatici sul settore turistico, sia definendo la variazione futura della spesa turistica e l’impatto sul Pil sia stimando l’impatto che i cambiamenti climatici hanno sull’immagine delle destinazioni turistiche”.
In Italia, sottolinea la ricerca, emerge come la Sardegna rischi di perdere l’8% del Pil; in Sicilia il calo sarebbe del 4%. Numeri che andrebbero a influire sul turismo, con la Sardegna che avrebbe una contrazione della spesa turistica del 59%, del 38% per la Sicilia.