Bene i flussi turistici del Ponte del 25 aprile, ma su quello del 1° maggio e più in generale sulla stagione estiva si allunga lo spettro della mancanza di personale in alberghi, bar e ristoranti.
A parlare di una delle emergenze di quest’estate 2022 è Il Sole 24 Ore che traccia un quadra poco confortante per chi deve cercare manodopera per l’alta stagione. «Il più grande problema delle imprese turistiche quest’estate sarà trovare personale stagionale», ha detto Marina Lalli, presidente Federturismo.«Avremo clienti, ma non avremo chi se ne prenderà cura. Nessuno è disposto a rinunciare ai sussidi per un lavoro stagionale».
Mancano gli addetti
Chi si offre vuole lavorare in nero bypassando a tasse e contributi, magari con l’obiettivo di mantenere il reddito di cittadinanza. Nella provincia di Savona, riporta il quotidiano economico-finanziario, servirebbero tra i 12mila e i 15mila stagionali, mentre a Rimini il deficit è di almeno 5.500 addetti. «È una stima prudenziale che non considera l’indotto. Per molti servizi potrebbe essere necessario pensare a una nuova e profonda riorganizzazione del lavoro nonostante l’ospitalità sia fatta dal rapporto personale», ha aggiunto Patrizia Rinaldis, presidente Federalberghi Rimini.
Parla invece di occasione mancata Aldo Mario Cursano, Vicepresidente di Fipe-Confcommercio: «La mancanza di lavoratori stagionali non ci ha fatto cogliere in pieno questa boccata d’ossigeno perché moltissime attività hanno ridotto gli orari di servizio o fatto più giorni di chiusura. Talune hanno proposto solo la cena. La mancanza di personale e professionalità adeguate sta diventando un problema molto serio per il settore del turismo e della ristorazione».
La pensa allo stesso modo Bernabò Bocca, presidente Federalberghi. «Paradossalmente in questo momento è più difficile trovare dipendenti che clienti. È difficilissimo per gli hotel reperire personale e il reddito di cittadinenza per molti diventa un alibi per non lavorare».
Le prospettive per l’estate
Intanto le premesse per una buona stagione ci sono tutte come hanno dimostrato le recenti vacanze pasquali. «Da Pasqua in poi viviamo un buon inizio di stagione e a Rimini è già aperta più della metà degli hotel – dice Patrizia Rinaldis -. Le prenotazioni stanno andando molto bene e con gli arrivi dei stranieri ci si aspetta il ritorno ai livelli pre pandemia, verso una quasi normalità». Nelle città d’arte, invece, il target sono famiglie e giovani. «È un turismo di grandi numeri ma molto leggero nella capacità di spesa. I budget sono nettamente più bassi e continua a mancare il turismo altospendente. Certo ci sono un po’ di ospiti Usa ma non siamo assolutamente in linea con i periodi prepandemia», conclude Cursano.