Turismo, da riforme costituzionali ottimismo sul futuro

Dario Franceschini
Dario Franceschini

Le riforme costituzionali generano ottimismo sul futuro del settore del turismo. A cominciare dai numeri del 2015 che, come riporta Askanews, indicano una ripresa del comparto. Ma soprattutto dai cambiamenti nel quadro normativo di riferimento, che riporterà allo Stato le competenze in materia di programmazione turistica regionale.

Durante il convegno ‘Orizzonte 2020: quali risorse per il turismo’, promosso dall’Osservatorio Parlamentare per il Turismo, il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini ha annunciato la Riforma del Titolo V della Costituzione, “la causa principale di questi anni sbagliati”, come la definisce il ministro. Anzi, “in un certo senso perduti – continua – in cui, anziché promuovere l’Italia all’estero come Paese, sul piano internazionale c’è stata una promozione frammentata delle singole Regioni”.

Il Titolo V, dunque, riporta le competenze nelle mani dello Stato, senza escludere però il coinvolgimento di tutti gli operatori e delle Regioni, “anche in attesa che la Riforma Costituzionale completi il suo percorso attraverso l’Enit, che nasce esattamente per questo”,  spiega Franceschini.

Si profila perciò la possibilità di entrare in una stagione diversa, promette il ministro, anche con l’avvio di attività di sostegno alle imprese del settore attraverso incentivi, risorse e regole da individuare. Ovviamente insieme ai soggetti interessati e alle associazioni di categoria. Con cui lo Stato si muoverà in accordo per rilanciare il settore.