Per dare slancio al turismo, l’Indonesia scommette sul diving, ma anche sulle isole minori e sul rilancio delle infrastrutture. Sono infatti queste le linee individuate per lo sviluppo del Paese, presentate a Roma nell’ambito della Sales Diving Mission, organizzato dal ministero del Turismo Indonesiano in collaborazione con l’ambasciata dell’Indonesia.
Con le sue 17mila isole, spiega John E. Sidjabat, presidente della Indonesian Recreational Diving Business Association, “l’Indonesia è la meta ideale per chi ama fare diving, perché ci si può immergere tutto l’anno. Da noi non esiste la bassa stagione“. Inoltre fa parte del Triangolo del Corallo, ‘casa’ di circa 559 su 600 specie di corallo esistenti al mondo, posizionato fra le acque che vanno da Bali (a ovest), a Karakelong (a nord), a Papua (a est). Per questo motivo, continua Sidjabat, “Stiamo lavorando insieme al ministero del Turismo per far sì che tutti gli addetti del settore rispettino gli standard di qualità, e sono già 360 gli operatori che garantiscono sicurezza, sostenibilità e tutela ambientale”. Secondo dati del WTO nel 2014 l’Indonesia ha visto un aumento del numero di arrivi internazionali del 7%, destinati ad aumentare nel 2015 e consolidarsi nel 2017, anche grazie allo sviluppo infrastrutturale avviato da Jakarta. E l’Italia, riporta una fonte Agi.it, potrà giocarvi un ruolo importante, poiché i due Paesi hanno siglato una dichiarazione congiunta per la costruzione delle infrastrutture necessarie per lo sviluppo marittimo, che prevede 24 porti commerciali, 5 principali e 19 secondari, 12 aeroporti, 2000 chilometri di ferrovie.