Il segmento del luxury travel potrà arrivare a toccare quota 520 miliardi di euro di valore diretto entro il 2030-2035, circa il triplo rispetto ai valori del 2019. E’ quanto sostiene il primo Eccia High-End Tourism Study condotto da Bain & Company, in collaborazione con Forwardkeys, Global Blue, società dedicata al servizio Tax Free Shopping, e Virtuoso, network globale di operatori turistici attivi in luxury travel & experience.
“Il viaggiatore di alta gamma spende 8 volte più della media e produce notevoli impatti indiretti sul territorio – ha dichiarato Matteo Lunelli, presidente di Altagamma e nuovo presidente di Eccia-European Cultural and Creative Industries Alliance per il 2022 -. Lo studio Eccia fotografa questi dati e indica alcune possibili leve di sviluppo: la creazione di una proposta turistica sostenibile e naturalistica, il miglioramento delle infrastrutture di mobilità di alta gamma, la semplificazione della politica di rilascio dei visti e un sistema formativo focalizzato sull’ospitalità d’eccellenza”.
Riconosciuto fin dal 2012 dalla Commissione Europea come industria culturale e creativa, l’alto di gamma è un comparto dove i brand europei detengono il 72% del mercato del lusso mondiale, rappresentando il 10% del valore dell’export totale e generando il 4% del Pil europeo con circa 800 miliardi di euro di fatturato complessivo. Secondo lo studio, i cinque maggiori Paesi europei, ossia Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito, generano circa il 75% del valore del turismo di fascia alta; un segmento che, nel caso del Belpaese, equivale a un valore di circa 25 miliardi di euro sul totale turismo pari a 80-100 miliardi di euro.
Eccia è l’associazione portavoce presso le istituzioni europee delle istanze del comparto dell’alto di gamma e riunisce le 6 associazioni dell’alto di gamma europeo: oltre ad Altagamma (Italia), anche Circulo Fortuny (Spagna), Comité Colbert (Francia), Gustaf III Kommitté (Svezia), Meisterkreis (Germania) e Walpole (UK), e più di 600 brand d’eccellenza.