“Che non ci sia una legge federale che permetta di sposarsi tra due persone dello stesso sesso è vero, ma che non esista un turismo matrimoniale LGBT credo che sia una affermazione azzardata da parte del ministro dell’interno Angelino Alfano”. Alessio Virgili, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Gay & Lesbian, risponde in maniera dura al titolare del Viminale che l’altro giorno aveva dichiarato che “in Italia non esiste ne’ il federalismo nuziale e neanche il turismo matrimoniale”. (Leggi la nostra intervista ad Alessio Virgili cliccando qui)
“Anche non potendosi sposare in Italia, molte coppie gay arrivano a trascorrere il loro viaggio di nozze qui, perché il nostro Paese, secondo le ricerche attualissime di Community Marketing è al primo posto tra le destinazioni che vorrebbero visitare, ma al settimo per arrivi di questo segmento turistico, anche per queste affermazioni che mettono in ginocchio aziende come le nostre di AITGL; imprese che ogni giorno si adoperano per promuoversi presso le comunità gay mondiali investendo denaro che incrementa il nostro PIL, e pagando regolarissime imposte”.
A dire il vero, Alfano si era riferito al turismo matrimoniale inteso come viaggi all’estero di coppie gay allo scopo di contrarre un matrimonio impossibile da contrarre ora in Italia ma con lo scopo di provvedere poi alla registrazione in quei comuni dove i sindaci hanno mostrato una maggiore apertura di vedute. L’uscita di Virgili però, serve a sottolineare che attorno all’evento ‘nuziale’ gira tutto un indotto di cui l’economia, grazie alle vigenti leggi, è costretta a rinunciare.
La popolazione adulta LGBT dichiarata è di 25 milioni di persone (dato OMS), un mercato che nella sua totalità ha un potere d’acquisto pari a 835 miliardi di dollari di cui 65 miliardi vengono spesi solo per viaggi e turismo (secondo ricerche dell’IGLTA Internatonal Gay& Lesbian Travel Association).
In Europa secondo un’indagine Geta (Gay European Tourism Association) si stima che i circa 22,6 milioni di gay europei abbiano una capacità di spesa turistica che si aggira tra i 48 e i 52 miliardi di euro.
“In Italia, in base ai dati della ricerca GFK Eurisko abbiamo scoperto che il volume di affari generato dal turismo LGBT si aggira sui 2,7 miliardi di euro – spiega Virgili – Per Expo sono attesi 2 milioni di gay, società istituzionali si adoperano da anni per creare pacchetti specifici di accoglienza e promuoversi a livello internazionale, mentre allo stesso tempo si svolgono convegni patrocinati da istituzioni in cui si afferma che l’omosessualità è una malattia, come ai tempi di Himmler”.
Quanto si muove nel turismo matrimoniale gay in termini di fatturato? “Il 32% delle persone LGBT che si sposa celebra la propria cerimonia all’estero: milioni di persone che non possono sceglierci. E noi ci mangiamo le mani perché il 9% di questi spende circa 20.000 euro per la festa, gli invitati e il viaggio”.
“Se vogliamo essere ancora più concreti – conclude Virgili – basti guardare a una città come New York che, appena ha autorizzato i matrimoni gay, ha visto entrate derivanti dagli 8.200 matrimoni omosessuali che si sono celebrati nei primi sei mesi arrivare a 259 milioni di dollari. Questo turismo matrimoniale non c’è in Italia purtroppo per le nostre aziende, e anche per l’economia italiana”.