Il turismo della notte vale 5,3 miliardi di euro. Questo è il contributo in termini economici dell’offerta turistica italiana legata a locali e discoteche, un dato emerso durante il XXXI Congresso Nazionale del Silb (Associazione Italiana Impresa di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo aderente a Fipe-Confcommercio) di Firenze. In particolare nel corso dell’evento dal titolo Movida e Turismo, il divertimento fa bene al Pil.
“L’intrattenimento danzante – spiega Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo – è una forma del saper fare turismo in modo sano, sicuro e divertente. Un impegno che il Silb promuove con forte caparbietà e con azioni concrete mirate a intercettare la moltitudine di flussi turistici nelle destinazioni di maggior rilievo”.
Secondo l’ufficio studi Fipe per l’82,4% dei viaggiatori il ruolo e la presenza di discoteche e locali notturni è infatti centrale nella scelta della destinazione, riferisce QuiFinanza. Anzi, nella classifica dei 10 aspetti ritenuti più importanti di un soggiorno l’offerta di intrattenimento è al 3° posto, subito dopo ospitalità e qualità della tavola, riferisce lo studio. E i clienti non residenti nei luoghi in cui sorgono discoteche e locali notturni contribuiscono per circa il 60% al fatturato di questi esercizi. Nonostante questi dati per il 78,6% degli operatori intervistati l’attenzione dimostrata da parte degli organismi di promozione turistica verso il mondo delle discoteche è scarsa (54,8%) o nulla (23,8%). Forse perché il mondo dei locali notturni è “un ambito economico che erroneamente viene considerato marginale – afferma Maurizio Pasca, presidente di Silb-Confcommercio – ma che invece svolge un ruolo trainante, specialmente per lo sviluppo turistico”.