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Turismo russo in calo del 50%: è l’effetto delle sanzioniERT

Italia

Secondo alcuni il segno meno è del 30%, secondo altri almeno del 50%. I turisti russi in Italia corrono il rischio di diventare una rarità, per effetto delle sanzioni decise dall’Unione europea per la questone ucraina e di un cambio che vede il rublo a quota 67 per un euro. Una vera doccia fredda su un sistema turistico, il nostro, che vedeva negli arrivi da Mosca & Co una risorsa davvero promettente, sulla scorta di dati entusiasmanti, come l’incremento del 25% registrato nel 2013 rispetto all’anno precedente. Oltre alle teste, poi era entusiasmante la spesa, visto che in media i 747.000 turisti russi contati dalla Farnesina nel 2013 hanno speso in Italia 175 euro al giorno, valore ben superiore rispetto ai circa 122 euro su cui erano fermi i giapponesi.

Ma non finisce qui: il grande calo corre il rischio di farsi sentire, oltre che ovviamente sulle prossime vacanze di Natale, sul 2015, intaccando una fetta non da poco del successo e dei guadagni di Expo 2015. Ma, visto che non vengono più in Italia, dove vanno e dove pensano di andare i turisti russi? La destinazione che sembra guadagnarci di più, al momento, è la Tunisia, anche grazie all’abrogazione dei visti, uno snellimento che permette ai turisti russi di fermarsi nel Paese africano, senza necessità di fare ulteriori documenti, per 90 giorni. In base a quanto riferito dallo storico operatore Inturist, sono destinati a fare affari d’oro anche lo Sri Lanka, offerto a prezzi stracciati, e Cipro, meta già molto amata dai turisti russi.