Al via della stagione balneare, arriva il Vademecum di Adiconsum, piccola guida ai diritti in spiaggia. Innanzitutto, non ci sono spiagge così private da impedire il transito alla battigia. “Anche gli stabilimenti devono consentire il transito – si legge nel documento redatto dall’associazione di consumatori nata nel 1987 su iniziativa della CISL, che conta oggi quasi 150 mila associati -. L’impedimento o la richiesta di un pagamento rappresenta una violazione della legge e va denunciata alle Autorità”. Autorità che sono la polizia municipale, i Carabinieri e la Capitaneria di Porto, ma ci si può rivolgere anche alle sedi Adiconsum. Da notare che con “battigia” ci si riferisce alla striscia di sabbia di 5 metri, dove arriva l’onda, che è e deve restare a disposizione per il transito di tutti. Esclusa dalla concessione demaniale, questa “zona free” non può ospitare ombrelloni, né sdraio, né lettini. Gli stabilimenti balneari che li collocano praticamente pieds dans l’eau vanno contro la legge. Infine, le spiagge libere, la cui pulizia spetta al Comune, si devono trovare tra uno stabilimento e l’altro. Il non corretto intercalare tra spiagge liberi e in concessioni va segnalato ai sindaci e alle Regioni. Niente da fare, invece, per quanto riguarda i prezzi, che sono liberi, anche se “dovrebbero essere rapportati alla qualità del servizio“.