Fulmine a ciel sereno per Uber: secondo quanto riporta Repubblica i giudici del tribunale di Roma hanno ordinato la chiusura entro 10 giorni dei servizi offerti in tutta Italia dall’app che fa incontrare domanda e offerta di noleggio auto con conducente (NCC).
Il tribunale ha infatti accolto un ricorso delle associazioni di categoria dei tassisti che hanno accusato Uber di concorrenza sleale. Il punto del contendere è sempre lo stesso: a norma di legge gli NCC devono partire dalla loro rimessa e tornarvi a fine corsa, cosa che con Uber di fatto non avviene.
Per questo la tesi dei tassisti è stata accolta e motivata con il fatto che data la tecnologia esistente l’app di Uber potrebbe rispettare la normativa “limitandosi a segnalare la rimessa più vicina”
Il giudice Alfredo Landi, prosegue Repubblica, “ha disposto la pubblicazione della sentenza sul sito di Uber e fissato una penale di 10mila euro per ogni giorno di ritardo nell’adempimento del blocco a decorrere dal decimo giorno successivo” alla pubblicazione della sentenza”, vale a dire il 7 aprile.
I sindacati di categoria Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Uil trasporti, Fit Cisl e associazione tutela legale taxi hanno espresso in un comunicato congiunto la soddisfazione per “un’altra vittoria schiacciante su Uber”.
L’azienda americana dal canto suo ha già annunciato battaglia legale e in una nota stampa fanno sapere: “Faremo appello contro questa decisione, basata su una legge vecchia di 25 anni e che non rispecchia più i tempi, per permettere a migliaia di autisti professionisti di continuare a lavorare grazie all’app di Uber e alle persone di avere maggiore scelta”.