Una nuova grana per Airbnb: la Commissione Europea, riporta Repubblica, ha chiesto alla multinazionale americana di adeguarsi alle norme europee e di mostrare sul proprio sito il prezzo complessivo che il cliente deve pagare. L’ultimatum scade a fine agosto ed entro questa data Airbnb dovrà terminare in Ue la strategia dei prezzi opachi che escludono dal prezzo mostrato la commissione pagata dall’utente o spese accessorie come quelle di pulizia e di tassa di soggiorno.
Se Airbnb non si adeguerà la Commissione Europea si rivolgerà alle autorità Antitrust dei singoli Paesi membri perché valutino l’opportuna sanzione da infliggere all’operatore.
Sono 10 le richieste a cui Airbnb si dovrà adeguare:
- Modificare il modo in cui presenta le informazioni sui prezzi a seguito di una ricerca iniziale sul proprio sito web, al fine di garantire che, quando è offerto un immobile al consumatore sia fornito il prezzo totale, comprese tutte le tasse e le tariffe obbligatorie applicabili, come servizio e pulizia, o, quando non è possibile calcolare il prezzo finale in anticipo, sia comunicato in modo chiaro al consumatore che potrebbero applicarsi altri oneri addizionali;
- Indicare chiaramente se l’offerta è fatta da un privato o un professionista, poiché cambiano le norme relative alla protezione dei consumatori.
- Quando invece si parla di “condizioni di utilizzo la società non deve indurre i consumatori ad adire un giudice di un paese diverso da quello del loro Stato membro di residenza;
- Airbnb non può decidere unilateralmente e senza motivazione quali clausole restano in vigore in caso di risoluzione del contratto;
- Airbnb non può privare i consumatori dei loro diritti fondamentali a citare un giudizio un soggetto che dà ospitalità in caso di danno personale o altri danni;
- Airbnb non può modificare unilateralmente le clausole e le condizioni, senza informare chiaramente i consumatori in anticipo e senza dar loro la possibilità di rescindere il contratto;
- le clausole di utilizzo non possono conferire a Airbnb un potere illimitato e discrezionale di rimozione dei contenuti;
- La denuncia o la sospensione di un contratto da parte di Airbnb deve essere spiegata ai consumatori, disciplinata da regole chiare e non deve privare il consumatore del diritto ad un congruo indennizzo o del diritto di presentare ricorso;
- La politica di Airbnb in materia di materia di restituzioni e rimborsi, e la raccolta delle richieste di risarcimento devono essere chiaramente definite e non devono privare i consumatori dei loro diritti di avvalersi dei mezzi di ricorso disponibili.
- Infine Airbnb deve fornire sul proprio sito web un link facilmente accessibile per la risoluzione online delle controversie e tutte le informazioni necessarie relative alla risoluzione delle controversie.