Un museo sui binari, un viaggio nel passato, un’immersione negli anni’20. Sono molte le affermazioni che si fanno per descrivere l’esperienza di un viaggio sul Venice-Simplon Orient Express dell’omonima catena che ha appena cambiato il suo nome in Belmond. “Aggiungerei anche Il viaggio di una vita – afferma a noi di WBM uno dei tre Train manager dello storico treno Michele Rocca -. Molti sono i nostri clienti che hanno sempre sognato di fare un viaggio sul Venice-Simplon Orient Express. Lo fanno risparmiando, quando vanno in pensione, per chiedere in sposa la fidanzata: insomma per molti di loro questo viaggio è un evento”. Clienti che sono eminentemente “del mondo anglosassone per oltre il 60%, con tantisissimi inglesi – prosegue Rocca -. Un 30% vengono dal mondo francofone, ovviamente molti dalla Francia, e un 10% circa dal resto del mondo; tedeschi, giapponesi, qualche italiano…”.
“Spiccioli di italiani – rincara la dose il barman del treno, Walter Nisi, con una grande esperienza internazionali e invetore di concktail pluripremiati -. Dei 12-15 mila clienti che vediamo di media in un anno, saranno sì e no una trentina gli italiani. Questo malgrado partiamo da Venezia”. E come gli italiani, anche i “nuovi “ ricchi latitano: “dobbiamo dire che questo è un treno di lusso per storia, atmosfera e qualità del servizio – spiega Rocca -, ma questa scelta di mantenere il materiale degli anni ’20 e ’30, oltre che un grande costo (il riscaldamento è ancora a carbone!, ndr) , limita anche i servizi che possiamo dare a bordo: non c’è aria condizionata, tv, telefono e i bagni sono ancora in comune”. Non ci sono, ad esempio, le docce,”quindi quando facciamo tragitti lunghi, come ad esempio gli itinerari di 5 giorni, sempre tutti esauriti, da Venezia o da Parigi ad Istanbul, ne trascorriamo solo 3 a bordo: una notte la facciamo all’Hilton di Budapest – dice Rocca – e la seconda all’Hilton di Bucarest”. Un vero salto nel passato che i clienti “si raccontano” generando un grande flusso di prenotazioni dirette; “abbiamo la nostra centrale di prenotazione a Londra – commenta Rocca – e diventa sempre più importante il canale web; prima per dare informazione, ora anche per prenotare. Debbo però dire che circa il 40% delle nostre prenotazioni arrivano ancora dal trade, da tour operator e agenzie viaggi specializzate”.
Intanto il Venice Simplon-Orient Express, “il marchio OE è di proprietà di Wagon Lits, quindi di Sncf – argomenta Rocca -. Che, avendo qualche vagone, ogni tanto organizza degli itinerari di giorni Nostalgique. Ma noi abbiamo ben 27 vagono originali, di cui ne utilizziamo al massimo 18. Gli altri servono pe ri pezzi di ricambio. Per non intaccare la storicità del convoglio”. Che al massimo, come detto, è composto da 18 vagoni, quando c’è il tutto esaurito, ovvero al massimo 180 ospiti. In caso di minor riempimento semplicemente si tsccano i vagoni.
Il Vsoe fa parte di una iconica Collection di alberghi e servizi turistici che prendevano il nome proprio di Orient Express ma che è stata appena ribrandizzata Belmond . E che offre altri treni storici e di lusso, il Royal Scotsman, il Northern Belle e il British Pullmann in Grand Bretagna o l’Eastern & Oriental Express tra Bangkok e Singapore, le crociere in houesboat di Afloat France o quelle sui fiumi del Myanmar, e una serie di grandi alberghi, tra cui le icone del turismo mondiale quali il Belmond Sanctuary Lodge di Machu Picchu, il Belmond Reid’s di Madeira, il Belmond Ritz di Madrid e ben cinque gioielli italiani: il Belmond Villa San Michele a Firenze, il Belmond Splendido di Portofino, il Belmond Caruso di Ravello, il Belmond Timeo e il Belmond Villa Sant’Andrea di Taormina e il Belmond Cipriani di Venezia.