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Unesco, il primato italiano è a rischio: zero candidature nelle nomination 2016ERT

Lucca, una delle città italiane che non è stata inserita nelle nomination dell’Unesco 2016

Il primato italiano Unesco è a rischio: sono zero le candidature nelle nomination 2016. Fin dagli anni ’80 in testa alla classifica Unesco dei Patrimoni dell’Umanità con 51 siti in lista ora l’Italia deve tirare il freno a mano. La nuova politica stabilisce infatti di rallentare, con il ‘rischio’ di fare sorpassare l’Italia dalla Cina. E per la prima volta dagli anni 2000 la 40ma commissione Unesco di Istanbul non valuterà nessuna nomination italiana: fra i 29 in lizza nessun sito storico o naturale italiano sarà inserito fra quelli da proteggere, nonostante a oggi siano 40 i siti in ‘tentative list’, ovvero, candidati a essere futuri ‘patrimoni’. Nessuna speranza dunque per Orvieto, Lucca, Parma, Bergamo, l‘isola della Maddalena o la Cappella degli Scrovegni di Padova, riporta la Repubblica.

Colpa della diplomazia, che vuole dare spazio ad altre nazioni: “L’iter per il riconoscimento Unesco è lungo e complesso e due anni fa circa si è scelto di non candidarci”, spiega Franco Bernabè, neo eletto presidente della Commissione Italiana Unesco, per la necessità di un riequilibrio fra le nazioni.
Troppi siti o città italaine contano poi già un patrimonio. È il caso di Padova, che con l’Orto Botanico nominato nel ’97 rende impossibile far eleggere la Cappella degli Scrovegni. Ma tra il dare spazio ad altri Paesi e lunghi e articolati metodi per riproporsi c’è il rischio che lo Stivale perda il suo primato. La Cina, che conta 48 patrimoni riconosciuti, quest’anno ha due nuove candidature. In caso di vittoria ne avrebbe 50, portandosi a un solo ‘patrimonio’ dall’Italia.

Previsioni per il 2017? Per ora tra le candidature, tra i patrimoni immateriali dell’umanità, c’è la pizza napoletana.