Stop al progetto italiano per il Grand Canyon. Lo riporta il Los Angeles Times: il tentativo di costruire a Tusayan in Arizona 2.200 nuove case e trasformare l’area al confine sud del Grand Canyon National Park “in una zona commerciale tentacolare” è stato respinto dall’US Forest Service. La motivazione? Il progetto della Stilo Immobiliare Finanziaria, la holding dedicata alle attività immobiliari dell’italiana Percassi, metterebbe a rischio le esigue forniture di acqua nell’area, oltre a comportare ulteriori problemi ambientali. La proposta risulta dunque “profondamente controversa”, spiega Heather Provencio, supervisore della Kaibab National Forest, in una lettera inviata a Craig Sanderson, il sindaco di Tusayan, perché “stressa le infrastrutture locali e ha impatti indicibili sulle terre tribali circostanti e il Parco Nazionale”.
Da più di 20 anni, prosegue il quotidiano statunitense, per mezzo del progetto battezzato Canyon Forest Village la Stilo sta cercando di trasformare Tusayan (meno di 600 abitanti) in una città turistica. Secondo quanto scrive il Los Angeles Times gli italiani di Percassi/Stilo hanno acquistato terreni privati all’interno della foresta e hanno anche tentato di estendere la loro influenza contribuendo a far eleggere a Tusayan consiglieri favorevoli al progetto. Nel 2015 il Grand Canyon National Park è stato visitato da più di 5,5 milioni di persone. Come dire, una zona piuttosto appetibile per gli investitori immobilari. Tanto che nelle vicinanze di Tusayan è stata bloccata anche un’altra grossa speculazione per la costruzione di un hotel-resort su un terreno di proprietà della Navajo Nation. Almeno per ora il punteggio è 2 a 0 per l’ambiente.