La crisi ha cambiato gli stili di vita e le priorità: così, nelle vacanze degli italiani, il cibo è diventato la principale voce della spesa turistica, davanti all’alloggio, mettendo a segno per la prima volta un sorpasso storico. Il dato emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè sulle vacanze Made in Italy nel piatto, secondo cui nell’estate 2014 i 24 milioni di italiani in vacanza destineranno alla tavola la cifra record di 4,9 miliardi per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per acquistare cibo e prodotti enogastronomici. Si tratta – sottolinea la Coldiretti – di quasi un terzo (31,1%) del budget complessivo destinato alle vacanze, mentre l’alloggio assorbe poco meno del 25 per cento del totale, seguito dalle spese per acquisti di abbigliamento, calzature e oggetti vari e da quelle per attività ricreative, culturali e di intrattenimento nonché per i trasporti.
Il cibo sembra così essere diventato il vero valore aggiunto della vacanza. Ma anche le abitudini a tavola sono cambiate: secondo l’indagine, il 51% dei vacanzieri mangia soprattutto in casa di proprietà, affitto o di parenti e amici, mentre solo il 36% si reca in ristoranti, trattorie, osterie e il 6% negli agriturismi. Cresce però l’interesse per il patrimonio enogastronomico del territorio in cui si trascorrono le vacanze: non è un caso che il 69% del campione, quando va a mangiare fuori, cerchi la cucina casalinga che è disposto anche a pagare di più.