Domani, venerdì 7 aprile, entra in vigore un nuovo regolamento anti-terrorismo approvato dall’Unione Europea, che prevede il controllo sistematico dei documenti di tutte le persone che attraversano i confini, in entrata e in uscita. La misura punta principalmente a contrastare il fenomeno dei foreign fighters, ma anche a controllare i fenomeni migratori. Non sarà più sufficiente quindi un semplice controllo visivo: i documenti dovranno essere accuratamente controllati per verificarne la validità, e incrociati con almeno tre diversi database (il Sistema Informativo Schengen – Sis, la banca dati dell’Interpol sui documenti di viaggio rubati e smarriti, più le varie banche dati nazionali). Questo accadrà nei posti di controllo delle frontiere esterne terrestri, ma anche negli aeroporti. Idem per chi si imbarca nei porti, diretto in un Paese extra-Schengen via mare.
L’esordio del nuovo regolamento nel weekend prima di Pasqua rischia però di mandare in tilt il traffico in alcune frontiere. Come ad esempio quella tra Slovenia e Croazia, sottolinea La Stampa. Entrambe sono infatti membri Ue, ma la Croazia (così come Romania, Bulgaria e Cipro), non fa parte dell’area Schengen. Si torna quindi indietro di vent’anni, quando a causa dell’instabilità politica nei Balcani andare in Croazia per le vacanze non era affatto consigliabile. Nel mirino soprattutto i tanti vacanzieri italiani, che sono l’11% del totale in Croazia, e quelli provenienti da Germania e Austria. Le nuove difficoltà logistiche per entrare nel Paese della ex Jugoslavia potrebbero però rappresentare un volano di rilancio per l’industria turistica della nostra riviera adriatica, sottolinea invece Il Secolo XIX. Soprattutto per Veneto e Friuli Venezia Giulia, e per le località di Jesolo, Caorle e Cavallino, quest’ultima la terza spiaggia più affollata del Belpaese, soprattutto da tedeschi e austriaci.