Il coprifuoco allontana i turisti dal Veneto. Ad essere incerti sono soprattutto i tedeschi, che hanno già fatto pervenire le prima disdette, in attesa che il governo decida per un eventuale posticipo dell’orario della serrata notturna.
H-Benchmark, il sistema di rilevazione utilizzato da tutte le associazioni di Federalberghi spiagge Venete, ha incrociato le prenotazioni raccolte sino al 28 aprile da 73 strutture per oltre 4 mila camere disponibili a notte. Risultato: a fronte di un incremento delle prenotazioni registrato nella prima parte del mese, nell’ultima sono cresciute anche le revoche. Al momento, dicono i dati, per il periodo che va dal 22 maggio al 18 settembre, l’occupazione si attesta al 16,2%, con un picco del 26% nel ponte del 2 giugno. La percentuale sale a metà luglio e per Ferragosto.
“Da inizio gennaio le prenotazioni hanno ricominciato ad arrivare e sono aumentate ulteriormente a inizio aprile, anche se negli ultimi cinque o sei giorni abbiamo notato un rallentamento di questa crescita, legata forse alle restrizioni, al coprifuoco, e più in generale all’incertezza del momento, che ha raffreddato quella sicurezza che si intravedeva all’inizio del mese”, ha spiegato il business developer di H-Benchmark, Marco Borin.
A disdire le prenotazioni per maggio sono in gran parte i tedeschi, che rappresentano circa il 70% del bacino turistico del Veneto. Inoltre la Germania, col 27,6% di camere riservate, è il paese che più degli altri ha scommesso sulle vacanze nelle spiagge venete. Ancor più dell’Italia, ferma al 24,9%.
“Stiamo ricevendo cancellazioni per le prime settimane di maggio, qualcuno le sposta a luglio, agosto e settembre, ma c’è anche chi passa al 2022.Tengono alcune prenotazioni dal 20 maggio in poi. Alcuni hotel apriranno nelle prossime settimane per accogliere il turismo di prossimità, ma molto dipende da quel che deciderà la Germania”, ha concluso il presidente di Federalberghi Garda Veneto, Ivan De Beni.