“Verso un turismo che riapre per non chiudere più”. Il piano di Garavaglia

Massimo Garavaglia

Il primo obiettivo è proprio dietro l’angolo, ed è l’estate. “Il nostro principale compito per la stagione 2021 è di essere da subito coinvolti efficacemente per fare ripartire tutti i flussi turistici possibili sia interni che internazionali”. Perchè, “l’importante è che si vada serenamente verso un turismo che riapre e non chiude più”.

Lo ha detto Massimo Garavaglia, in audizione davanti alla Commissione Attività produttive di Camera e Senato, esponendo le linee programmatiche del suo dicastero. “L’obiettivo generale – ha detto ancora il ministro – è rafforzare la capacità produttiva dell’industria del turismo che in questo momento ha bisogno di una cosa molto semplice: comprare tempo. L’ha detto anche Draghi ed è convincimento di tutti: appena si riparte, la prima cosa che ripartirà sarà il turismo”. E anche se il settore, che prima della crisi Covid valeva il 13% del pil e 223 miliardi e 4,2 milioni di occupati, ora fa i conti con la crisi più rovinosa della sua storia, è adesso il momento di pensare al futuro. “Abbiamo ancora questo periodo che ci porta fino a Pasqua e poi le cose andranno per forza migliorando. Utilizziamolo allora per migliorare e affinare i protocolli di sicurezza esistenti”.

Secondo il ministro i segnali positivi già si vedono: “Quest’anno ci sarà ancora tanto turismo Italia su Italia, ma inizia a vedersi anche qualche ripresa anche dal punto di vista del turismo internazionale”. Ma bisogna pensare anche all’aspetto della promozione, che deve essere unitaria tra Regioni e Governo per tutto il brand Italia. C’è poi un “grande lavoro” da fare sul digitale, pensando di “realizzare un ecosistema digitale (dire portale è riduttivo) che diventi poi il soggetto aggregatore di tutto”.

Infine è necessario assolutamente superare la frammentazione: “L’istituzione del ministero supera di fatto quella orizzontale delle competenze sparse nei vari ministeri, il turismo è un po’ tutto, non è solo andare al mare o in montagna, è anche mobilità, servizi, ovviamente la cultura… Quindi il ministero garantisce un unico snodo di coordinamento”.