Sono in arrivo nuove raccomandazioni dalla Commissione europea sul green pass per i viaggi non essenziali tra l’Ue e i Paesi terzi. Le misure di Bruxelles, che però non sono vincolanti per gli Stati membri, riguarderanno i viaggi dentro e fuori l’Unione.
In primo piano, c’è il nodo della scadenza del certificato che attesta la vaccinazione, la guarigione o l’esito di un tampone negativo. Al momento, infatti, nel regolamento Ue entrato in vigore il 1° luglio scorso, non viene specificata la durata del cosiddetto “Eu Digital Covid Certificate”.
Inizialmente, come si ricorderà, era stato stabilito che il regolamento sarebbe rimasto in vigore un anno, con una durata di 12 mesi. Una durata che, con la risalita dei contagi, sembra essere troppo breve, tanto che l’ipotesi più accreditata che circola nella capitale belga è quella di raccomandare ai Paesi membri una validità del green pass pari a nove mesi.
E’ così che nelle prossime ore la Commissione analizzerà il nuovo report del Centro europeo per la prevenzione e controllo delle malattie (Ecdc) sul rischio epidemiologico, al quale potrebbe aggiungersi anche il parere dell’Ema sulla terza dose. Subito dopo l’esecutivo europeo presenterà nuove raccomandazioni destinate ad emendare le regole sul certificato Covid in vigore dal primo luglio.
“Dobbiamo dare un’ultima spinta ai vaccini per superare le esitazioni”, ha sottolineato Charles Michel all’Europarlamento. “Abbiamo bisogno della terza dose e per far ciò abbiamo già abbastanza dosi di vaccino”, ha sottolineato la numero uno della Commissione Ursula von der Leyen.
Quello che la Ue non potrà fare nemmeno con le nuove raccomandazioni, sarà però poter entrare in materie di competenza nazionale, come l’accesso con Green pass a ristoranti o luoghi di lavoro.