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Viaggiatori sempre più connessi, anche in aereoERT

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Il futuro è qui. Dopo qualche anno di preparativi, la tecnologia indossabile (dagli smartglass agli smartwatch) sembra essere sempre più presente se non nel parco tecnologico, almeno nei desideri dei viaggiatori. Tanto che quasi otto su dieci dichiarano di volerla usare anche in aereo. Lo rivela l’indagine annuale SITA Air Transport World Passenger Survey, secondo cui oltre il 77% dei 6.277 passeggeri intervistati si sentirebbe totalmente a proprio agio ad usare la tecnologia indossabile per semplificarsi il viaggio.

Passando dai desiderata al presente, si scopre come ormai la quasi totalità dei viaggiatori intervistati porta con sé uno smartphone, un tablet o un computer portatile (97%), e uno su 5 viaggia con tutti e tre in valigia. E li usa durante il viaggio: il 76% dei viaggiatori utilizza le app di compagnie aeree. Oltre la metà degli intervistati (53%) desidera avvisi personalizzati tramite sms riguardo a eventuali ritardi del volo e il 57% trova utilissime le applicazioni aeroportuali con mappe e indicazioni di tragitto. Uno su due vorrebbe usare il proprio telefonino per l’imbarco.

“Grazie alle più recenti innovazioni si aprono grandi opportunità per compagnie aeree e aeroporti, che con questi strumenti possono entrare in contatto diretto con i propri passeggeri per fornire servizi lungo tutto il corso del viaggio” dice Francesco Violante, Ad di SITA, specialista nella fornitura di soluzioni IT e servizi di comunicazione per l’industria del trasporto aereo.

Parallelamente cresce la richiesta di servizi in-flight, visto anche il recente semaforo verde concesso dall’Easa, l’agenzia europea per la sicurezza aerea. Il 56% dei passeggeri vorrebbe la connessione a bordo per usare servizi di intrattenimento sul proprio device. Il 54% vorrebbe poter telefonare e mandare e ricevere e-mail e sms. Il 45% userebbe il suo dispositivo per connettersi e acquistare snack e bevande.

Cambia anche la visione della privacy. Fino a poco tempo fa i passeggeri erano restii a condividere informazioni personali. Oggi il 72% si dimostra disponibile a farlo, a patto di poter usufruire di servizi più personalizzati che migliorino la qualità del viaggio: pur di risparmiare una coda in aeroporto, ad esempio, quattro utenti su dieci sarebbero disposti a condividere dati di geolocalizzazione.