Diverse le novità per la manifestazione che si conferma un potente attrattore di oltre 50mila operatori esteri da 120 Paesi. Novità assolute di quest’anno, che si sviluppano sul doppio binario di una crescente internazionalizzazione e una particolare attenzione al panorama delle produzioni biologiche, sono Vininternational, International Buyers’ Lounge e Vinitalybio.
Vininternational – International Wine Production, rende per la prima volta organica la presenza degli espositori esteri all’interno di un padiglione che ne ospita più 70 dai principali Paesi produttori. L’International Buyers’ Lounge, con Taste and Buy, è invece la nuova area per il b2b wine&spirit dedicata a operatori esteri selezionati presenti in fiera, al fine di favorire relazioni e scambi commerciali.
Al debutto anche Vinitalybio, realizzato con la collaborazione di FederBio: salone specializzato riservato ai vini biologici certificati, con l’intento di valorizzare le produzioni enologiche che seguono le norme del regolamento UE, e di rispondere a una precisa domanda del mercato, in particolare nei Paesi del Nord Europa, dell’America del Nord e dell’Estremo Oriente.
Oltre alle iniziative pensate per l’incontro di domanda e offerta, Vinitaly per quattro giorni torna ad essere un importante momento formativo e culturale, con un ricco programma di degustazioni guidate, convegni, presentazioni di ricerche e indagini di mercato, utili per l’aggiornamento professionale e per essere informati sulle ultime tendenze dal mondo del vino.
In contemporanea, come ogni anno, si svolgono Sol&Agrifood ed Enolitech, i due saloni che completano l’offerta di Vinitaly con l’eccellenza del food e delle tecnologie per la viticoltura, l’enologia e l’olivicoltura made in Italy. In tutto tre manifestazioni per una vetrina internazionale unica che fa dell’agroalimentare di qualità il proprio punto di forza: un comparto che vede l’export italiano protagonista con 33 miliardi di euro nel 2013, di cui 5 totalizzati dalla filiera vinicola e 1,3 da quella olearia.
I numeri del vino
Nel 2013 l’Italia ha prodotto 47,4 milioni di ettolitri, con una crescita del 15% rispetto all’anno precedente. Un settore, quello del vino, che conta, nel nostro Paese, circa 380 mila imprese vitivinicole produttrici (circa il 23% del totale della filiera agricola) e impiega 700 mila addetti (1,2 milioni con l’indotto primario) per una produzione che supera il milione di etichette.
In crescita la qualità, con i vini doc (330 le denominazioni) e docg (73) arrivati al 40% del totale della produzione enologica e gli Igt (118) al 35%, a fronte di una riduzione dei vini da tavola. Da tempo i consumi interni registrano un trend in calo e ormai sotto la soglia dei 40 litri pro capite all’anno. In crescita invece l’export, anche se nel 2013 solo in valore.
Nel periodo gennaio-novembre 2013 l’Italia ha esportato infatti poco meno di 19 milioni di hl (-5% rispetto allo stesso periodo del 2012), per un importo di oltre 4,6 miliardi di euro (+7,6%), che dovrebbe superare i 5 miliardi a consuntivo dell’anno. Si tratta di un nuovo importante record, che conferma l’Italia il primo esportatore mondiale in volume.