Agli italiani i voli piacciono brevi. Lo rivela una ricerca condotta al ritorno delle vacanze dal sito di comparazione voli Jetcost.it. Secondo i dati raccolti, i nostri connazionali preferirebbero non volare oltre le 4 ore. E tra i motivi più gettonati per cui ai passeggeri italiani non piace volare troppo a lungo ci sono la sensazione di costrizione e il desiderio di evitare i bagni degli aerei. I turisti britannici, francesi, tedeschi e spagnoli sembrano invece più propensi a viaggiare in aereo per molte ore consecutive.
La ricerca condotta da Jetcost.it è parte di uno studio sulle attitudini dei viaggiatori di Gran Bretagna, Germania, Spagna, Italia e Francia. Inizialmente, a tutti gli interessati è stato chiesto: Ti piace volare? A questa domanda il 44%, ha affermato che volare non li disturba, mentre il l37% ha risposto ‘no, non mi piace’, e il 19% ‘sì, adoro volare’. Alla domanda se la durata del volo giochi un ruolo fondamentale nella scelta della meta delle vacanze il 64% degli intervistati ha risposto di sì.
Per quanto riguarda la durata massima del volo per andare in vacanza i turisti tedeschi dimostrano di essere i più tolleranti. La Germania infatti ha risposto 15 ore e 36 minuti, la Francia 12 ore e 37 minuti, la Spagna 8 ore e 59 minuti, il Regno Unito 6 ore e 11 minuti, e l’Italia, appunto, solo 4 ore e 12 minuti.
I cinque motivi per cui un volo troppo lungo risulta da evitare risultano la sensazione di costrizione (45%), il desiderio di non utilizzare i bagni degli aerei (41%), l’impossibilità di essere a casa il giorno stesso in caso di emergenza (28%), la noia (22%) e la paura della trombosi venosa profonda (17%). ”È un peccato sentire che così tanti italiani non volerebbero più a lungo di 4 ore, in modo particolare se si considerano le fantastiche destinazioni che sono molto più lontane: America, Australia, Nuova Zelanda, Cina e così via”, commenta Antoine Michelat, co-fondatore di Jetcost.it. Secondo i risultati poi il 28% dei rispondenti ammette di discutere con il proprio partner sulla distanza da percorrere per viaggiare. E un ulteriore 11% ammette di essersi spinto oltre la propria distanza ideale pur di raggiungere una meta desiderata.