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Vulcani: da problema a risorsa turistica del CentroamericaERT

Volete vedere qualcosa di nuovo rispetto a Vesuvio, Etna o Stromboli? Il Centroamerica è la vostra destinazione: qui si concentra un’ampia parte della cintura di fuoco o “belt of fire”, una vasta zona che circonda l’Oceano Pacifico dove sono concentrati il 75% del vulcani di tutto il mondo. Così chiamata proprio per via dell’attività eruttiva dei vulcani, si estende dalla Nuova Zelanda fino al Sud America, toccando naturalmente i paesi centroamericani di Panama, Costa Rica, Nicaragua, El Salvador, Honduras e Guatemala.

Nei tempi antichi, a causa delle eruzioni, che spesso si manifestavano in modo violento, i vulcani sono sempre stati oggetto di timore e ammirazione e associati a una componente magica o di mistero dai popoli che vivevano nelle immediate vicinanze: si pensava che il cratere fosse la porta di ingresso nel mondo dei morti (per non andare troppo lontano, si riteneva che il Tartaro, il regno dei morti greco, fosse sotto il nostro Etna) oppure il vulcano era considerato un luogo grazie al quale i comuni mortali comunicavano con gli dei.

Oggi la vulcanologia studia i processi e i fenomeni causati dai vulcani, raccogliendo informazioni e monitorando costantemente la situazione, dal punto di vista scientifico e interdisciplinare. Al di là di mito, leggenda e scienza, la maestosità dei vulcani e il loro potere di far sentire chi si trova al loro cospetto, piccolo e rispettoso è fuori discussione: la sensazione di stupore per la loro primordiale bellezza e potenza è ciò che comunemente si prova di fronte a un vulcano.
Ciò che non manca in Centroamerica sono proprio i vulcani: qui è possibile effettuare diversi itinerari per scoprire i più noti e visitabili, attraverso paesaggi di incredibile bellezza, ascoltando miti e leggende e rilassandosi nelle acque termali tipiche del fenomeno vulcanico. Ogni vulcano vanta una propria storia che lo rende speciale. Eccone alcuni tra i più famosi del Centroamerica.

Fare sandbording sulla sabbia del Cerro Negro – Nicaragua

Con solo 160 anni, Cerro Negro è il vulcano più giovane del Centroamerica e uno dei più attivi della regione. Non molto alto, solo 728 metri sul livello del mare, è caratterizzato da aride guglie di cenere vulcanica – da qui il suo colore nero – che lo hanno reso un posto ideale per i turisti più avventurosi.
Negli ultimi anni, Cerro Negro è diventato famoso in tutto il mondo perché qui si può praticare il sandboarding, l’attività di scendere con una tavoletta sulla sabbia che in questo caso si pratica sulla sabbia vulcanica. In questo caso, meglio chiamarlo vulcano boarding!

Vedere l’Oceano Pacifico dall’alto del vulcano Santa Ana – El Salvador

Il vulcano Santa Ana, conosciuto come Ilamatepec o Lamapetec, che in un antico dialetto indigeno significa “monte padre”. È il vulcano più alto in El Salvador, che con oltre 2000 metri sul livello del mare, offre un panorama davvero impressionante. Da un lato, si può vedere l’Oceano Pacifico, dall’altro, il lago Coatepeque, le cui acque, per una ragione ancora sconosciuta, cambiano di mese in mese, passando dal verde al turchese.

Il Rincón de la Vieja – Costa Rica

Il vulcano Rincón de la Vieja si trova nella provincia di Guanacaste. Secondo la leggenda, in tempi antici, nelle vicinanze del vulcano, viveva una tribù indigena guidata dal capo tribù, il Cacique Curubandé. La principessa Curubanda, figlia del Cacique, si innamorò del capo della tribù nemica, Mixcoac. Suo padre, quando scoprì la relazione, andò su tutte le furie, catturò Mixcoac e lo gettò nel cratere del vulcano. Quando seppe cosa era successo al suo amato la principessa Curubanda, impazzì di dolore e fuggì dal suo villaggio natale andando a vivere vicino al vulcano dove morì Mixcoac. Qui visse per tutta la vita, invecchiando e diventando una potente guaritrice. La gente del luogo che si recava nella sua casa per trovare conforto e guarigione, usava chiamare la casa il “Rincon de la Vieja” e, da allora, il vulcano porta questo nome. Per questo motivo, quando si sale sulla cima del vulcano, si raccomanda di restare un po’ in silenzio e sentire lo spirito di Curubanda, che sussurra ancora nelle fitte foreste che circondano il vulcano.

Salire sul vulcano Barú per vedere l’alba – Panama

Il vulcano Barú è noto come il tetto di Panama, perché dai suoi 3.474 metri di altezza, si osservano il Mar dei Caraibi e quello meridionale, l’Atlantico e il Pacifico nel medesimo tempo. È il punto più alto del paese. Per scalare il vulcano ci sono due percorsi. Il più popolare è quello che parte da Boquete, l’altro è dalla cittadina di Volcán, ma è adatto solo a alpinisti esperti. Molti turisti preferiscono iniziare la salita di notte, per arrivare all’alba in cima e godersi il panorama e i colori dei sole che sorge.

Raggiungere i 4.000 metri del Vulcano Acatenango – Guatemala

Il vulcano Acatenango, vicino ad Antigua, raggiunge quasi 4.000 metri sopra il livello del mare, offrendo uno dei panorami più spettacolari del Guatemala. Se la giornata è particolarmente chiara e tersa, dalla sua cima si possono vedere altri vulcani come l’Agua, il lago Atitlán e la costa del Pacifico.
Il vulcano Acatenango è collegato al vulcano Fuego, uno dei più attivi del paese. Infatti, durante l’ascesa verso l’alto, il turista si arrampica al ritmo dei ruggiti del vulcano Fuego, la cui ultima eruzione risale al 2018.