Dopo Londra e Amsterdam, anche la Lombardia ha legiferato in materia di sharing economy. Una norma che coinvolge in particolare Milano che con la regolamentazione del tema delle strutture ricettive non alberghiere gestite da privati si allinea alle maggiori capitali europee che si sono già mosse in tal senso.
Spesso si tende a far coincidere queste norme con il fenomeno Airbnb, ma non è l’unico che mette in contatto la domanda e l’offerta di appartamenti. Uno dei suoi principali competitor è Wimdu, che proprio a Milano sta ottenendo una popolarità crescente con prenotazioni a +206%, e che per questo plaude alla decisione della Regione Lombardia: “Siamo davvero felici che anche il mondo politico italiano stia prendendo una posizione in tema di home sharing e che venga così riconosciuto l’impatto positivo che questo fenomeno ha avuto e sta avendo sempre di più sui flussi turistici a Milano e nell’intera Lombardia anche e soprattutto durante EXPO” – commenta Giovanni Quaglia, PR Manager Italia di Wimdu. “Naturalmente siamo a completa disposizione per lavorare fianco a fianco delle Autorità per contribuire a migliorare il quadro legislativo di riferimento”.