Secondo il WWF la biodiversità aiuta il turismo, contribuendo a creare ragioni di viaggi ed escursioni e dando così vita a un indotto importante. Tradotto in cifre, e con un esempio, un lupo “rende” 45 mila euro all’anno.
In Italia nel 2015 il turismo legato alla natura ha generato un giro di affari di 12 miliardi di euro e le attività turistiche di avvistamento dei lupi potrebbero valere quasi 45 mila euro all’anno.
“All’estero questa forma di turismo è ormai consolidata: si stima che nel Parco di Yellowstone, considerando solo la stagione invernale, nella quale il lupo è il principale target dei visitatori, la sua presenza generi un indotto di quasi 5 milioni di dollari, con una crescita costante del 5% l’anno. Di molto superiori ai rimborsi assicurati agli allevatori per i danni subiti nelle zone limitrofe”, spiega ancora il WWF.
In pratica, considerando i poco più di 100 lupi presenti nel Parco, il valore economico di ogni lupo si aggira sui 50 mila dollari all’anno, pari, appunto, a 45 mila euro.
In Italia, appassionati avvistatori, fotografi o semplici curiosi, spendono dai 25 ai 250 euro per attività che vanno dalle gite all’alba per cercare di avvistare un lupo al wolf-howling notturno (ululato indotto), a fianco dei ricercatori che utilizzano questa tecnica per determinarne la presenza, fino allo snow-tracking, escursioni invernali con le ciaspole per scoprire le tracce dei lupi sulla neve.
Insomma, il turismo legato al lupo anche in Italia sempre più spesso registra il tutto esaurito. “Se per alcune realtà il lupo viene presentato come un problema per la complessa convivenza con le attività produttive – scrive il WWF – in molte realtà più lungimiranti il lupo è diventato un’opportunità di sviluppo per le comunità locali”, e dà lavoro a giovani, ma non solo. Creando un indotto per la comunità e costituendo un utile esempio da seguire.