C’è anche Milano tra le città dove la catena di hotel-capsula Yotel vuole aprire nei prossimi 3 anni. Anche se forse non ha ancora affrontato il problema della legislazione italiana in fatto di grandezza minima di una stanza alberghiera.
Le altre città dove Yotel vuole aprire circa 3 mila nuove “camere”, o meglio dire cabine, sono Singapore, Parigi, Miami, San Francisco e New York in prima battuta, Boston, Atlanta, Chicago, Los Angeles, Seattle, Toronto e Austin, dove è già in avanzate negoziazioni, e infine a Dubai, Londra, Barcellona Sydney, Hong Kong e, come detto, Milano.
“Yotel ha creato una nicchia di prodotto di lusso accessibile – ha detto il ceo della catena Humbert Viriot -. Da quando abbiam aperto il nostro primo hotel nel 2006 abbiamo ospitato più di un milione di visitatori”. Un terzo delle nuove aperture avverranno nei pressi degli aeroporti, con il restante due terzi localizzati nei centri delle città.
Le prossime aperture saranno negli Stati Uniti; aMiami con un progetto da 250 cabine, sviluppato insieme ad Aria Development Group e in collaborazione con la kuwaitiana Aqarat., a San Francisco trasformerà, in collaborazione con IFA Hotels & Resorts e il suo socio Synapse, il Grant Building in un Yotel da 200 unità, mentre a New York, ancora con Synapse Capital, aprirà una struttura da 110 cabine. In Europa aprirà nel 2016 il suo quarto albergo nei pressi dello scalo parigino di Cdg, mentre nel 2017 aprirà la sua prima proprietà in Asia a Singapore, grazie alla locale Hong Fok Corporation Limited, con un albergo da 600 unità.
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