C’è un nuovo capitolo nella storia di Movebox – Regalone e potrebbe essere quello conclusivo: il Garante alla Concorrenza, nel bollettino del 1° febbraio 2016, ha comunicato di aver aperto la procedura di infrazione contro la società Move Group che gestisce i due marchi. La contestazione riguarda gli obblighi assunti dalla società a fine agosto nella precedente delibera dell’Antitrust ed è stata decisa nella riunione del 13 gennaio scorso, quindi prima che Striscia la notizia portasse il caso alla ribalta televisiva.
Ad agosto, ricordiamo, l’Antitrust aveva accettato gli impegni presentati da Move group e da altre società di cofanetti regalo, accusate di concorrenza sleale. Ottemperare a queste disposizioni entro due mesi dalla notifica avrebbe consentito alle società di vedere sanata la procedura di infrazione avviata dall’Autorità.
Secondo l’Autorità, diversamente dagli altri, Move Group ha ottemperato solo parzialmente agli obblighi assunti e li ha comunicati in una nota datata 1° ottobre 2015. Il 19 novembre 2015 è invece pervenuta al Garante la comunicazione di messa in liquidazione della società con delibere del 26 ottobre e del 3 novembre, in seguito alle quali è stata sospesa la vendita di tutte le attività, oscurati i siti internet e ritirati i cofanetti da tutti i negozi al dettaglio.
Nel frattempo sono pervenute al Garante numerose segnalazioni di consumatori che hanno lamentato l’impossibilità di fruire degli assegni regalo, la mancata ricezione dei cofanetti acquistati, la difficoltà di
contattare il call center e il mancato rimborso dei cofanetti RegalOne.
Per questi motivi secondo l’Autorità garante per la concorrenza ricorrono i presupposti per “contestare, ai sensi dell’articolo 27, comma 12 del Codice del Consumo, l’inottemperanza agli suddetti impegni, nell’ambito di un procedimento diretto all’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 euro“.
A partire dalla comunicazione del provvedimento Move Group ha 30 giorni di tempo per presentare una difesa mentre l’intero procedimento si concluderà entro 120 giorni.
La condanna potrebbe essere esemplare, con una multa prevista che potrà raggiungere la cifrà di 5 milioni di euro. Una somma che difficilmente potrà essere pagata da una società in liquidazione.
Anche se per assurdo una sanzione del genere, se confermata, potrebbe danneggiare proprio chi aspetta pagamenti dalla società, dato che lo Stato in una procedura di liquidazione rappresenta un creditore privilegiato.