Venerdì 28 aprile il Movimento 5 stelle ha presentato un’interpellanza urgente al governo contestando l’assunzione senza trasparenza di tre nuovi dirigenti in Enit e i conflitti di interesse delle nuova gestione.
Le contestazioni, portate avanti dal deputato Mattia Fantinati, non riguardano le procedure delle nuove assunzioni partite a gennaio, il cui iter non si è ancora concluso, ma le nomine del 2016 del direttore esecutivo Gianni Bastianelli, del direttore marketing digitale Roberta Milano e del direttore finanziario Leonardo Francesco Nucara, avvenute senza concorso pubblico. Il movimento inoltre contesta i conflitti di interesse di Fabio Lazzerini che mantiene il suo incarico di country manager in Emirates e di Antonio Preiti titolare di una società che si occupa di promozione turistica.
Il governo ha risposto attraverso il sottosegretario del Mibact Dorina Bianchi negando l’esistenza di un conflitto di interesse: le società in cui operano Lazzerini e Preiti non sono nè regolate nè finanziate dal Mibact o dall’Enit e quindi a norma di legge non sussistono incompatibilità. Le assunzioni senza concorso invece sono rese possibili dalla nuova ragione sociale dell’Enit che ora è ente pubblico economico.
Mattia Fantinati si è dichiarato non soddisfatto della risposta avuta e attraverso una nota stampa spiega: “Il Governo glissa sulla gestione opaca dell’Enit: nell’ultimo anno l’Enit non ha prodotto alcuna strategia o atto utile per il rilancio del turismo in Italia, nonostante l’assunzione dei tre nuovi dirigenti, la cui procedura è stata dettata da un regolamento ad hoc e non sulla giurisprudenza esistente. Tre nuove figure che costano complessivamente ai cittadini 305mila euro l’anno. A queste si aggiungono gli incarichi in odor di conflitto d’interessi come quello di Lazzerini, responsabile della compagnia aerea estera ‘Emirates’ e Antonio Nicola Preiti, proprietario al 77% di una società, ‘Sociometrica’, che si occupa di promozione turistica. Di sicuro l’offerta turistica non si rafforza con sprechi come questo o come i 500mila euro spesi per due stand alla Fiera di Mosca. Il M5S non si fermerà. Porteremo il caso della gestione dell’Enit all’esame dell’Anac (organo presposto all’anticorruzione, ndr) e della Corte dei conti”