Che il Giubileo fosse anche un affare per il Vaticano si sospettava, ma oggi il Corriere della sera in edicola ne fornisce i numeri: su 1314 strutture ricettive a Roma ben 273 sono di proprietà legate alle Chiesa con 246 titolari diversi. Di questi solo 94 risultano aver pagato l’Imu regolarmente, contro 59 che hanno pagato in modo discontinuo e 93 che non hanno mai pagato. Va un po’ meglio per la Tasi: in 143 la pagano regolarmente contro 80 che non l’hanno mai versata.
I dati sono contenuti nel rapporto che il Campidoglio ha fornito su richiesta del consigliere Riccardo Magi, presidente dei Radicali Italiani che in un’interrogazione ha chiesto chiarimenti su quelle che sono classificate come “Case per ferie” ma che sono alberghi a tutti gli effetti, prenotabili anche online sulle Ota per un totale di oltre 13mila posti letto.
A fare un po’ di conti in tasca alla organizzazioni religiose è Sergio Rizzo, sempre sul Corriere, dove spiega che ci sono contenziosi tra proprietari e Comune di Roma che vanno avanti da oltre 10 anni con ingiunzioni di pagamento che sommate arrivano alla cifra di 19 milioni di euro a carico di 133 dei 246 titolari citati prima. Di questi solo 32 hanno pagato e gli altri 101 hanno presentato ricorsi che ancora non sono arrivati a una sentenza definitiva.
Anche per questo nel 2012 è stato fatto un decreto legge che stabiliva che le tasse non sono dovute solo per i locali che svolgono attività ricettiva con modalità non commerciale. Ma con un regolamento applicativo che non ha risolto l’ambiguità di fondo e che prevede l’autodenuncia della struttura ricettiva e l’onere della prova a carico dell’amministrazione comunale.
Intanto il Giubileo è alle porte e tra ricettività che non vuole pagare le tasse ed extra ricettivo che le elude (stimato in 4000 case vacanze per oltre 36mila posti letto) quello che guadagnerà meno dall’evento sarà sicuramente lo Stato italiano.