La scorsa settimana eDreams ODIGEO, una delle maggiori Ota al mondo, ha dichiarato che in seguito all’interesse spontaneo di potenziali investitoti,  sta valutando “diverse opzioni strategiche per la società, tra cui una potenziale fusione e acquisizione che coinvolge le proprie azioni, con l’obiettivo finale di ottimizzare la creazione di valore a beneficio di tutte le sue parti interessate”.

Il Cda di eDreams ha deciso quindi all’unanimità di designare Morgan Stanley & Co. International plc in veste di consulente finanziario per il processo di revisione strategica. Non si prevede alcun impatto sull’operatività quotidiana della società e l’attività proseguirà normalmente ma con la notizia che la società è ufficialmente in vendita, una notizia non usuale in un settore in cui spesso queste operazioni vengono rese note a cose fatte.

Edreams spiega che “il processo di revisione è in una fase preliminare, quindi non vi è alcuna certezza sul livello di interesse dei potenziali investitori né è possibile stabilire se un’eventuale proposta formale risulterà soddisfacente per la società e i suoi azionisti”.

La notizia ha mosso al rialzo il titolo di eDreams, quotato sulla Borsa spagnola e accreditato di 3,42 euro ad azione, in rialzo del 3.61%. Il titolo però è ancora molto lontano dai suoi valori di quotazione di 10.25 euro ad azione del 2014, anno del debutto in borsa successivo alla fusione delle tre società eDreams, Opodo e Go Voyages, come racconta Les Echos

Resta il mistero su chi sia il potenziale acquirente del gruppo europeo che ha una quota di mercato del 24% della biglietteria aerea del continente: se un player europeo più grande interessato a togliere un concorrente dal mercato o se siamo di fronte a un grande investitore dagli Usa o dalla Cina interessato ad entrare nel mercato europeo.

Non sarebbe infatti la prima volta che i gruppi d’oltreoceano mettono gli occhi sul mercato del vecchio continente: quest’anno abbiamo già visto la cessione di Momondo al gruppo Priceline e lo scorso anno quella di Skyscanner ai cinesi di Ctrip. Senza dimenticare Trivago entrato nel gruppo Expedia e Booking nel gruppo Priceline in tempi non sospetti.