Nella puntata di Report di lunedì 24 aprile TripAdvisor ancora protagonista del piccolo schermo. Dopo Striscia la Notizia e Nemo quella di Rai Tre è la terza trasmissione d’inchiesta a occuparsi del portale di recensioni in meno di due mesi, stavolta non da protagonista ma come appendice a un servizio sui food influencer in cui il programma ha messo sotto i riflettori i conflitti di interesse nel settore food accusando blogger e giornalisti di fare spesso e volentieri pubblicità occulta.
Il finale del servizio si è poi concentrato sul principale sito che in Italia influenza le decisioni sulla scelta dei ristoranti, per l’appunto TripAdvisor.
Gli argomenti all’ordine del giorno sono stati più o meno gli stessi toccati dalle altre trasmissioni: quello del controllo delle recensioni fasulle o ritorsive, le agenzie che sostengono di poter rimuovere le recensioni negative dietro compenso, la compravendita delle recensioni positive e la lotta a questo tipo di frodi, e per finire le difese legali conto le recensioni considerate diffamatorie.
Il servizio completo, firmato da Bernardo Iovene, è disponibile a questo link
Altri argomenti che sono spesso oggetto di critica dei ristoratori come le classifiche, i premi a pioggia e l’impossibilità di cancellarsi non sono stati menzionati o liquidati in poche battute.
Il punto cardine del servizio è l’intervista a un’agenzia che vende recensioni e che sostiene di avere un database di 7000 persone che viene invitato a visitare il locale e a recensirlo.
La replica dell’azienda è affidata al vicepresidente globale di TripAdvisor Adam Medros che conferma la lotta a questo tipo di aziende e che spiega che il controllo dei contenuti non viene fatto in Italia ma nelle sedi americane e londinese. Il servizio prosegue mettendo in dubbio la capacità della società di perseguire le frodi, si chiede l’elenco delle società fatte chiudere da TripAdvisor e si conclude dicendo di non aver ricevuto risposta.
Tripadvisor ha replicato in diretta su Twitter alle argomentazioni della trasmissione, in particolare facendo notare che proprio il sito truffaldino citato da Report nel servizio risulta oscurato e ribadendo che sono state intraprese azioni legali contro 59 agenzie in tutto il mondo.